Creatività

Com’è successo che una persona come te abbia iniziato ad essere creativa? Perché?
Essere creativi vuol dire avere punti di vista diversi. È qualcosa di innato e non si può stabilire una data di inizio (e fortunatamente nemmeno di scadenza).

La tua mente è il tuo principale strumento di lavoro, in che modo la curi?
Mi rimetto costantemente in gioco. Leggo, osservo e mi confronto con chi mi sta attorno. La mente per essere “creativa” dev’essere sempre sollecitata.

Come riesci ad evitare di ripeterti, di cadere in formule? Come ti mantieni fresco?
Continuando a cambiare punto di vista e cercando di scoprire nuove soluzioni a problemi ritenuti risolti. Ma è un lavoro che comporta un certo sforzo e non è detto che, a volte, non ci si ripeta.

Da che fonti culturali trai maggiore ispirazione?
Libri, riviste specialistiche e quotidiani come fonti autorevoli. I media digitali come fonti di riflessione sull’attualità.

Chi sono stati i tuoi maestri?
Ve ne sono parecchi, troppi… Non si smette mai di imparare. Chiunque può essere maestro in un qualche ambito della vita.

Quando accetti un lavoro che valore dai ad ognuno di questi fattori? Soldi, libertà, creatività, visibilità, lavorare con i migliori …
Sono tutti fattori importanti. I soldi sono la ricompensa alla professionalità. La libertà è fondamentale per potersi esprimere e, dunque, essere creativi. La visibilità è importante, ma non sempre necessaria per essere soddisfatti del risultato. Lavorare con i migliori è garanzia di qualità e agevola il risultato finale.

Ti è mai successo che un lavoro fosse così eccitante che non te lo potevi togliere dalla testa?
Sì, ma poi bisogna anche essere in grado di non innamorarsene troppo, perché si rischia di rimanere ancorati al passato.

Partorire idee: è solo un’espressione graziosa, o realmente c’è un parallelismo?
Le idee sono il risultato di un lavoro intellettuale che cresce e matura… Bisogna prendersene cura sin dal concepimento. Pertanto credo che ci sia un parallelismo.

La spiritualità contribuisce ad aiutare la tua creatività?
Non personalmente.

Puoi innamorarti di una brutta idea solo perché è tua? Come lo eviti?
Il confronto con gli altri e una sana autocritica evitano che questo capiti. Un trucco per razionalizzare e comprendere se si è sulla buona strada è quello di scrivere l’idea su di un pezzo di carta, metterla in un cassetto e riprenderla qualche tempo dopo. Se rileggendo ci si accorge che qualcosa non funziona, allora, forse, è il caso di lasciarla perdere.

Perché un gruppo creativo funzioni, c’è bisogno che qualcuno eserciti la funzione di leader o capo?
Credo di sì. Aggiungo che non solo c’è bisogno di un leader carismatico, ma anche di qualcuno che alle idee faccia poi seguito con delle azioni concrete. Un gruppo di pari rischia di non avere una delle due figure o, peggio, entrambe.

Dichiarati: con che persona o impresa ti piacerebbe lavorare?
Non ho in mente qualcuno in particolare, ma mi piacerebbe lavorare con le grosse agenzie di New York o Londra come consulente esterna.

Che criterio usi per scegliere qualcuno che faccia parte del tuo gruppo creativo?
Motivazione, capacità e passione. Poi, nello specifico, anche un grande senso estetico.

Lo psicologo in casa: la creatività per te è un atto per essere ribelli?
Ribellarsi a che cosa?

Qual è il miglior spot pubblicitario che hai visto ultimamente?
Lo spot della Vigorsol, quello che recita “mi manca il tuo respiro”, è fenomenale!

Lavori bene sotto pressione?
Decisamente. Però, a volte, un po’ di tempo in più potrebbe aiutare ad affinare meglio alcuni aspetti di un progetto.

Che città del mondo ti attrae in questo momento per il suo ambiente creativo?
Miami oppure una città qualsiasi dell’India

Come si vende un’idea?
Oggigiorno le idee non si vendono più… Si vende il risultato nato dall’idea.

Come ti senti quando riprendi in mano alcune tue idee di due o tre anni fa?
Se possono essere attualizzate e le condizioni per realizzarle sono favorevoli, l’entusiasmo è alto. Se invece si rivelano, come si diceva prima, delle brutte idee, è importante saperle cestinare.

Molte idee sorgono simultaneamente in luoghi distinti e a distinte persone che non hanno niente a che fare tra loro, come spieghi questo fenomeno?
È la dimostrazione che la capacità di osservare il mondo non è influenzabile dalla cultura, dalla ricchezza o dall’etnia. Credo che le idee siano il risultato di un misto di curiosità e esperienze vissute, che poi qualche volta portano persone diverse, in luoghi diversi, ad avere le stesse riflessioni e conclusioni.

Sei altrettanto brava come la tua ultima idea? Non ti piacerebbe avere un lavoro più sicuro?
Non esistono lavori sicuri…

Pubblicato su whohub