Un’opportunità per contribuire al futuro di Chiasso

Di seguito il mio discorso di candidatura per il Municipio di Chiasso in occasione dell’Assemblea Straordinaria
 del Partito Liberale Radicale di Chiasso del 13 gennaio 2016.

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Buonasera,
mi chiamo Barbara Anna Alessandra, ma tutti mi chiamano (per fortuna!) Barbara sin da quando sono nata…

Innanzitutto voglio dirvi perché sono qui.

Mi sono trasferita a Chiasso qualche anno fa per lavorarci e soprattutto per viverci!
Quando ho detto che sarei venuta a Chiasso, potete solo immaginare cosa mi sono sentita dire: “ma vai veramente a Chiasso, fin giù là?”. Per chi vive oltre il Ponte Diga sembrava che andassi a vivere nel posto più cupo e tetro della terra. Ma chi, come noi, vive a Chiasso, sa che non è affatto così! Perché la nostra è una città che accoglie bene chi vi si trasferisce e che ha sempre cercato di fare il bene dei suoi cittadini.
Chiasso, secondo me, non ha nulla da invidiare alle altre città del Cantone: è ben servita, c’è del verde, ci sono svariate attività e molto altro ancora…

Però oggi siamo confrontati con una società in costante evoluzione e anche Chiasso deve continuare a stare al passo con i cambiamenti ed esserne protagonista; e penso ad esempio al discorso delle aggregazioni, che è fondamentale per ottimizzare le risorse e diminuire i costi di gestione del comune, e poter così aumentare i servizi offerti. Attenzione! Se non ci pensiamo noi ci penserà qualcun altro, a scapito della nostra identità…

Penso anche allo sviluppo di Chiasso in ambito economico: siccome vi è molta incertezza sulla nostra piazza finanziaria, non dobbiamo rimanere con le mani in mano, ma dobbiamo volgere uno sguardo a quei settori che si sono dimostrati solidi e buoni contribuenti: la logistica, i trasporti e le tecnologie dell’informazione. Non per nulla Chiasso, con la posa della fibra ottica e la presenza del Tecnopolo digitale, ha fatto un ulteriore passo nel rendere ancora più attrattivo il nostro Comune.
Ma penso anche allo sviluppo di Chiasso in ambito urbano: sarà perciò importante continuare il lavoro sul Piano Regolatore, adeguando gli indici di sfruttamento e cogliere l’opportunità di rivalorizzare quelle porzioni di territorio, che per anni erano in mano alle FFS, e sfruttarne al meglio il potenziale.

Ma Chiasso non è solo una città dove fare impresa, ma anche dove vivere bene, con una buona qualità di vita, a misura d’uomo. Infatti non posso non pensare all’immagine di Chiasso!
L’opinione pubblica ha una percezione negativa di Chiasso, quando invece chi la vive, inclusa la sottoscritta, sa cosa offre e ancora di più il potenziale che ha la città.
A livello di immagine bisogna lavorare ancora molto, poiché se esternamente l’immagine percepita è negativa, alla lunga ciò condiziona negativamente anche chi ci vive. E se le persone, nel tempo, penseranno che ci sia degrado, poi si abitueranno e inizieranno a comportarsi di conseguenza.

Sono temi, questi, molto importanti. E io mi sento pronta a contribuire in qualità di imprenditrice ticinese e cittadina di Chiasso!

E perciò immagino che ora vogliate sapere chi è Barbara Vannin!
Sono, appunto, un’imprenditrice: dirigo la mia società di consulenza e collaboro con Fondazione Agire nella gestione del Tecnopolo. Negli anni scorsi ho lanciato due ulteriori iniziative imprenditoriali e la scorsa estate, come di sicuro saprete, ho organizzato la prima maratona di programmazione all’aperto della Svizzera proprio qui a Chiasso, in Piazza Indipendenza.

Di me vi dico anche che ho ottenuto il master in economia aziendale orientato alla gestione dell’innovazione (vincendo pure il premio come migliore studentessa del mio anno di laurea) e che sono da diversi anni la presidente della più grande associazione di laureati del Canton Ticino, SUPSI Alumni.

Ma a Chiasso non c’è solo il mio presente e il mio futuro, ma anche parte del mio passato!

Mentre la mamma è originaria di Malvaglia, il papà ha trascorso tutta la sua infanzia qui a Chiasso, nel quartiere di Boffalora. Io non c’ero ancora, ma mi ha raccontato ad esempio che lì ha imparato ad andare in bicicletta e che con questa andava alla vecchia fabbrica del ghiaccio, ma anche che la nonna Frieda faceva a maglia le calze grigie con il bordino nero e rosso per gli esploratori.

Tutto questo per dirvi che mi voglio impegnare e che desidero poter contribuire con tutta me stessa e seriamente al futuro del nostro Comune.
Perché voglio pensare che quando dirò che vivo a Chiasso, la risposta che otterrò sarà: “Wow, Barbara, sei di Chiasso… Anche a me piacerebbe viverci!”

Grazie!