Una Chiasso che vuole pensare anche ai giovani

corsosgottardo

Ritengo che un buon politico debba saper ascoltare i cittadini per capire quali sono le loro problematiche e aspettative. Questo indipendentemente dagli schieramenti politici, poiché tutti sono chiamati a lavorare in favore del territorio. Sono convinta che per affrontare una nuova sfida come quella che mi attende, sia necessaria una buona preparazione; e per preparami a rappresentare i cittadini di Chiasso, ho deciso di adottare un approccio scientifico.
Tramite delle interviste giornaliere, fatte a chi “vive Chiasso”, sto indagando su cosa piace e cosa non piace della nostra Città. Fino ad oggi ho raccolto e documentato dodici interviste dalle quali sono già emersi diversi spunti utili per affrontare la discussione politica durante il quadriennio 2016-2020.

In diversi hanno sottolineato come a Chiasso, apparentemente, vi siano pochi eventi in particolare per i giovani e che, a causa di questo, durante i fine settimana essi preferiscano recarsi altrove.

La mia percezione è un po’ diversa. Ritengo che il Comune di Chiasso sostenga molte attività, offrendo un variegato calendario di eventi. Parlando in particolare dei giovani, voglio ricordare il sostegno al progetto Midnight Sport Chiasso per i ragazzi dai 13 anni in poi o la manifestazione Hack the City che ha visto Chiasso sostenere la prima maratona di programmazione all’aperto tenutasi in Svizzera. Ma anche iniziative private quali, per citarne una, il festival delle Guggen del prossimo fine settimana (per chi legge sabato 27 febbraio 2016) allo Spazio Officina.

Forse il collo di bottiglia risiede nella concentrazione delle attività in alcuni periodi dell’anno, quali la primavera e l’estate. Movimentando maggiormente il periodo invernale sarebbe possibile attirare non solo i giovani chiassesi, ma anche tutti i giovani del Mendrisiotto e non solo.
Resta tuttavia il problema di fondo: la comunicazione non efficace, che appunto influisce sulla percezione di una mancanza di attività locali.
Secondo me il Comune di Chiasso, ma anche i partner coinvolti, dovrebbero adoperarsi per elaborare una strategia che preveda un utilizzo più efficiente ed efficace dei canali di comunicazione (anche quelli più attuali) al fine di promuovere tra la popolazione più giovane le innumerevoli attività presenti sul territorio.
La mia visione, forse anche influenzata dalla mia professione, è quella di un Comune 2.0. In questo caso, con un nuovo sito Internet e una presenza nei social (un intervento tutto sommato sopportabile finanziariamente) si potrebbe già compiere un primo passo nella giusta direzione.

Pubblicato su La Regione del 26 febbraio 2016 (pdf)