Incontri a Chiasso: giorno 36

Con oggi giungo al termine della mia serie di incontri a Chiasso. Con questo non intendo che non ne farò più, ma bensì che non li documenterò più (almeno per qualche tempo) online!
Sono convinta che solo parlando con le persone si può fare politica con una certa cognizione di causa e in questo senso continuerò a chiedere, ad ascoltare e, quando possibile, a portare proposte e soluzioni che diano risposte concrete e fattibili.

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Concludo #IncontriAChiasso condividendo il mio punto di vista.

Cosa mi piace di Chiasso?
Mi piace l’accoglienza. Ho apprezzato come sono stata accolta: in poco tempo mi sono sentita parte della comunità e questo grazie alle persone che vivono a Chiasso. Sarà lo spirito momò che rende tutti gentili e che fa sì che ci si saluta con il sorriso?
Mi piace il fatto che sia facile incontrarsi e parlare con tutti, compresi il sindaco e i municipali che si fermano sempre e volentieri a scambiare due chiacchiere. E sul Corso questo accade quasi ogni giorno.
Mi piacciono gli eventi e le manifestazioni sostenute dal Comune. A Chiasso non ci si annoia e c’è sempre qualcosa da fare!
Apprezzo moltissimo i servizi di prossimità, a Chiasso è tutto vicino e in pochi minuti si arriva dappertutto.
Mi piace la piscina comunale. Sarebbe bello che a fine giornata la piscina si trasformasse in lounge per gli aperitivi e richiamare così un’atmosfera da lungomare estivo…
E ciò mi fare venire in mente che mi piace viale Volta! …Sarà bizzarro, ma quando lo percorro mi sembra di essere al mare… È un po’ come essere sempre in vacanza!

Cosa non mi piace di Chiasso?
Non mi piace la percezione negativa che molti hanno di Chiasso. Solo chi la vive sa com’è veramente e cosa offre.
Non mi piace la comunicazione delle attività: potrebbe essere studiata e proposta in modo migliore, rendendola più attrattiva, più fruibile e soprattutto aggiornata per avvicinare possibilmente sempre più cittadini e interessati a quello che succede in Città.
Non mi piace che le risorse non siano sfruttate al meglio: penso che con un piccolo sforzo si potrebbero far girare meglio alcuni “ingranaggi” e si otterrebbero così sia efficienza e sia efficacia in diversi settori. Collaborazioni e sinergie sono benvenute, ma l’orizzonte è quello delle aggregazioni del Basso Mendrisiotto.
La mancanza di una visione che vada oltre l’operatività e l’urgenza.
Non mi piace vedere il Corso deserto, le vetrine vuote e i commerci chiusi. È vero che Chiasso non vive di turismo, ma se penso alla domenica di Pasqua…
Non mi piace il muro che circonda il Municipio e la Chiesa.
Non mi piace vedere gli asilanti in piazza Indipendenza seduti sulle panchine a bere birra e lanciare occhiatacce…
Non mi piace il degrado di alcuni immobili.
Non mi piace che il centro Polaris sia inutilizzato…

Domani mattina mi sveglio e ho una bacchetta magica. Cosa cambierei di Chiasso?
Sistemerei tutto quello che non mi piace… Ma già che ho la bacchetta magica farei sparire i binari inutilizzati. Anzi, farei una stazione sotterranea così da riprenderci tutti i terreni in superficie. E allora, già che ci sono, farei lo stesso con l’autostrada!
Renderei abitabile il Centro Ovale: magari questo potrebbe essere usato per far diventare Chiasso una specie di “Silicon valley”, così che ci sia sempre movimento e un dinamismo che porti benessere alla Città e anche al resto del Ticino…

#BarbaraVannin #IncontriAChiasso