Quali effetti con la fine del cambio fisso a 1.20?

Addio cambio fisso

È ciò che mi ha chiesto il Prof. Francesco De Maria in un’intervista rilasciata al portale Ticinolive. Eccone un estratto.

Francesco De Maria Alle 10.32 di giovedì 15 febbraio è scoppiata, all’improvviso, la tempesta. Il segreto era stato ben custodito. Addirittura nei giorni antecedenti erano state rilasciate dichiarazioni ingannevoli. Quanti sapevano?
Barbara Vannin Tutti! Il 6 settembre 2011 la BNS aveva introdotto la soglia minima di cambio a franchi 1.20 per 1 euro come provvedimento e si sapeva che era una misura temporanea. Del resto, rientra nelle misure non convenzionali, che non sono destinate a durare per sempre…

La BNS è, almeno teoricamente, indipendente. La decisione è stata presa senza il concorso del Governo?
BV
La BNS è indipendente! Non ha tutto l’iter burocratico tipico dell’apparato statale… Detta molto semplicemente può svegliarsi al mattino, prendere una decisione di politica monetaria ed applicarla immediatamente. Lo Stato fa politica fiscale che ha tempi più lunghi.

Con quale “meccanismo” la BNS assicurava il cambio minimo di 1.20 franchi per euro?
BV
Ha acquistato miliardi in valuta estera e così facendo ha immesso sui mercati franchi. Ciò ha comportato una diminuzione del valore del franco e un aumento del valore della valuta estera acquistata, poiché all’aumentare della domanda aumenta il prezzo. La BNS in pratica si è “riempita” di valuta estera, inclusi euro.

L’ammontare complessivo di questa enorme operazione di acquisto sull’arco di più di 3 anni è conosciuto?
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