Un unico Comune per tutto il Mendrisiotto? È troppo presto!

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Come Consigliere comunale di Chiasso leggo, con una certa preoccupazione, il comunicato diffuso oggi (per chi legge 28 settembre 2016) in merito a quanto emerso dalle discussioni relative agli scenari contenuti nel Piano cantonale delle aggregazioni (PCA) e la prospettiva di istituire un solo Comune a Sud del ponte-diga di Melide.

Sebbene vi sia stata un’adesione di massima da parte dei 17 esecutivi nella prima fase della consultazione, oggi mi convinco sempre di più che la prospettiva di unire in un solo comprensorio un territorio così vasto ed eterogeneo non sia la migliore delle ipotesi. Io sono favorevole alle aggregazioni, ma solo se dimensionate e proporzionate al contesto in cui vengono istituite. Come già si è potuto assistere con la “grande” aggregazione del Luganese, le aspettative rispetto alle premesse sono state per numerosi aspetti disattese. Tutti noi sappiamo che gli abitanti della Val Colla più volte hanno esternato non solo una distanza “fisica” dal Comune di Lugano, ma anche un’assenza “istituzionale” e rappresentativa nelle risposte alle problematiche e ai bisogni puntuali che, per ovvie ragioni, non sono gli stessi di chi vive all’interno dell’agglomerato. Le diverse sensibilità si riconoscono anche per Chiasso e Mendrisio. Si tratta di due poli urbani con identità differenti e con peculiarità distinte che non possono essere ignorate: fonderle già a partire dai prossimi anni potrebbe rivelarsi un po’ troppo avventato, soprattutto se si vogliono garantire gli stessi standard e i medesimi servizi di prossimità ai propri cittadini. Due agglomerati urbani delle dimensioni di Chiasso e Mendrisio devono avere un flusso decisionale e amministrativo sostanzialmente autonomo, che difficilmente potrebbe essere veicolato da un unico esecutivo e da un’unica rappresentanza dei cittadini. Il rischio che le eventuali ex rappresentanze dell’uno o dell’altro Comune cerchino di far valere le proprie ragioni potrebbe portare a scelte poco lungimiranti, con il rischio di addirittura mettere in secondo piano i bisogni di altri ex Comuni confluiti nella nuova realtà istituzionale. In pratica: scontentando tutti.

Ben vengano tuttavia le aggregazioni: ma prima di pensare a un unico grande comune a Sud del ponte-diga, mi sentirei più rassicurata se le aggregazioni procedessero a tappe, riportando — perché no? — sul tavolo il discorso di un’aggregazione con i Comuni del Basso Mendrisiotto. Una volta consolidato questo primo passo, farne un altro sarà più semplice e sicuramente più efficace.