2017: quando i pezzi vanno al loro posto

Ogni tanto la vita mi sembra decisamente molto strana: capitano cose che non ci riusciamo a spiegare… Coincidenze? O si tratta di un disegno più grande?

A questa domanda non ho una risposta, però so che ogni decisione che prendo si ripercuote sulla mia vita e anche su quella di Ryan, un po’ come se stessi costruendo un puzzle.
All’inizio i pezzi sono tanti, in ordine sparso, ma alla fine ciascuno di essi è destinato a incastrarsi con gli altri al posto che gli spetta.

Era da quasi un anno che avevo deciso di non sollecitare un nuovo mandato come presidente per SUPSI Alumni e lo avevo anticipato al comitato molto tempo fa. Non è stato affatto facile prendere questa decisione e ci è voluto del tempo, ma penso che, dopo aver contribuito alla sua nascita e aver dato la mia “impronta”, fosse giunto il momento di un cambiamento sia per me sia per l’associazione. A fine novembre 2016, durante la mia ultima assemblea da presidente, ho infatti ceduto il testimone al mio successore. Sono sicura che il rinnovato comitato farà un ottimo lavoro e porterà avanti, con lo stesso spirito, tutte le attività associative che si organizzeranno in futuro.

A poche settimane dalla mia uscita da SUPSI Alumni, mi è stata proposta — inaspettatamente — la vicepresidenza del PLR di Chiasso. Mi sono sentita onorata ed entusiasta di essere stata considerata e voluta per una carica così importante. Poter contribuire sia con l’attività politica in Consiglio comunale, sia con un ruolo attivo nella dirigenza della sezione allo sviluppo di Chiasso, e poter ridare qualcosa alla comunità, mi è parso un valido motivo per accettare. Così, al 7 dicembre 2016, in occasione dell’assemblea straordinaria e in presenza di un pubblico assai numeroso, il nuovo ufficio presidenziale è stato nominato per acclamazione!

Il 2016 però ha voluto concedere un ulteriore pezzo da aggiungere al mio puzzle.

Era dal 2008 che lavoravo per la mia società, la Plastical. Insieme a Ryan ne abbiamo vissute tante! Sono stati otto anni vissuti sulle montagne russe… A cominciare dalla mia decisione di riprendere gli studi e frequentare il bachelor in economia aziendale. Poi nel lanciare una startup, Nearbors, che mi ha proiettata verso il master in business administration. Per chi la viveva dall’esterno, cercare nuove opportunità con la formazione e con dei nuovi progetti, rientrava nelle scelte e decisioni comprensibili e accettabili per chi fa e vuole fare impresa. Meno, per alcuni, quando abbiamo deciso di trasferirci a Chiasso… Però, per noi, poter gestire la sede digitale del Tecnopolo Ticino si è rivelata un’opportunità interessante e da cogliere senza esitare, e con la prospettiva di fare ciò che sappiamo fare bene in un nuovo contesto, tutto da creare dal nulla.
La vedevamo anche come un modo per poter contribuire, chiaramente nel nostro piccolo, allo sviluppo e all’innovazione del nostro Cantone.
Ci sono numerosissimi episodi e situazioni che potrei raccontare quali aneddoti: iniziando con il viaggio a Berlino e terminando con Chiasso e Tipiù e Hack the City… Tutti bellissimi ricordi, anche se in quel momento sempre vissuti con frenesia e con — ammettiamolo pure — sofferenza.
Ricordi, perché come dicevo, il 2016 ha avuto in serbo per me ancora un tassello: una proposta di lavoro a cui non avrei mai potuto dire di no… Ovvero, il lavoro che ho sempre desiderato!

E così, dopo otto anni come imprenditrice, dal primo gennaio 2017 ho iniziato una nuova avventura, tutta mia, presso Fondazione AGIRE, l’agenzia per l’innovazione del Cantone Ticino. Mi occuperò di startup, della sede digitale del Tecnopolo Ticino e di molte altre attività che, in un modo o nell’altro, già svolgevo. Ora però l’impatto sarà decisamente più interessante!
Un altro cambiamento di cui sono molto contenta e per cui ho acquisito tantissima esperienza in tutti questi anni.
Quando dicono che bisogna faticare per raggiungere gli obiettivi è proprio vero…. Dunque: avanti con costanza, dedizione e soprattutto tanta passione!!!

Finalmente, oggi riesco a vedere la mia vita e questo grande puzzle, fatto sì di tanti piccoli pezzi che ogni tanto sembrano non volersi incastrare, ma che poi, con pazienza (e ogni tanto un po’ di fortuna, caso, coincidenza… Insomma, qualcosa d’influente), trovano la loro collocazione in piena armonia.